Ci sono attualmente 0 utenti e 37 visitatori collegati.

Chi è adolescente e chi è l'adolescente?

psicologia pagine psicologi testi

Gli esseri umani sono in continuo, inevitabile, non sempre consapevole, cambiamento.
In adolescenza il cambiare è il tema principale: diventa necessario il salto nel buio tra ciò che si è e ciò che non si è ancora e che non si conosce. L’adolescenza costringe a lasciarsi andare alla scoperta di ciò che è ancora sconosciuto. Ci vuole molto coraggio.
Il cambiamento parte dal corpo ma investe tutta la persona negli aspetti emotivi, cognitivi e sociali.
Il cambiamento fisico è il motore dello sviluppo. Il corpo ad un certo punto, senza preavvisi e anche un po’ prepotentemente si mette in moto e si trasforma dando il via anche allo sviluppo sessuale, cognitivo e affettivo.
Il cambiamento del corpo si colloca generalmente intorno agli 11-13 anni per le femmine e ai 12-14 per i maschi. Il corpo dell’adolescente cambia continuamente e in maniera disarmonica: così tronco e arti posso apparire inizialmente sproporzionati, si assiste a ingrossamenti o dimagrimenti improvvisi, compare l’acne, la prima peluria. Lo sviluppo degli organi sessuali e i concomitanti cambiamenti ormonali concludono questa vera e propria esplosione che giustifica vissuti di smarrimento e confusione sia per l’adolescente che per chi gli sta accanto. Ecco perché i movimenti sono goffi e scoordinati e risulta necessario ricostruire la mappa del fisico e fare nuova esperienza con il proprio corpo.
In alcuni casi, questi cambiamenti corporei vengono vissuti come terribili e combattuti drasticamente come nel caso dei disturbi alimentari oppure ci si ritira dalle relazioni chiudendosi nel proprio mondo, ovvero nella propria stanza.
L’adulto è fondamentale nel rassicurare il soggetto della sua forma, della sua capacità fisica e del piacere di cui potrà godere quando avrà ritrovato equilibrio e armoniosità.
Lo sviluppo cognitivo comporta l’emergere del pensiero astratto, ipotetico deduttivo che permette di pensarsi da fuori e nel futuro, che permette di vedere gli altri come separati da sé aventi propri pensieri e propri aspetti affettivi. I processi cognitivi permettono quindi diverse potenzialità interpretative di sé stessi e della realtà con la possibilità di scegliere tra alternative.
Dal punto di vista emotivo, anche a causa del bombardamento ormonale, si assiste ad un accrescimento di certi vissuti che si fanno più estremi, ci sono sbalzi umorali e le emozioni in generale sono percepite in maniera più intensa. In questo periodo però aumentano anche le connessioni tra aree del cervello che permettono al soggetto di esprime un’azione in base alla propria volontà.
Infine, il cambiamento investe anche la sfera sociale. Inizia una certa autonomia dalla sorveglianza dei genitori e si sviluppano relazioni affettive di una certa importanza anche fuori dall’ambiente familiare.

Questi cambiamenti partono dalla pubertà quando inizia in particolare il processo di maturazione sessuale con lo sviluppo degli organi genitali e il completamento della capacità riproduttiva dell’individuo.
La prima fase dell’adolescenza (10-14 anni) è caratterizzata dalle modificazioni corporee che portano la capacità di generare
La media adolescenza (14-17 anni) è una fase di grande cambiamento psichico che si accompagna al cambiamento corporeo, con facili sbalzi d’umore.
Infine, la piena adolescenza o giovinezza inizia intorno ai 17 anni. In questa fase il giovane trova definitivamente la propria identità.
Il termine di questo lungo processo è soggettivo, ognuno farà il proprio percorso maturando anche aspetti differenti in momenti diversi. Ad esempio alcuni adolescenti sviluppano molto presto gli aspetti cognitivi tralasciando gli aspetti affettivi, altri sembrano dediti solo ad emozioni e relazioni e impiegano poche energie allo sviluppo del pensiero e delle idee.
Sicuramente nella nostra società si lascia maggiore spazio allo sviluppo profondo e complesso della persona ma si prolunga notevolmente questo percorso per la prolungata scolarità che non permette al soggetto di misurarsi con la capacità di essere autonomo.
Ecco perché possiamo trovare facilmente aspetti adolescenziali, se non addirittura infantili, in soggetti di 25 o 30 anni. La responsabilità sul proprio sostentamento e sulla organizzazione del proprio spazio di vita e sulla propria quotidianità risultano un passaggio fondamentale per poter raggiungere quello stadio maturativo in cui la persona è in grado di prendersi cura di sé e degli altri, facendosi carico di problematiche e attingendo adeguatamente a proprie risorse personali.


Psicologi Nuovi Iscritti

psicologo
Toscana
psicologo
Lombardia
psicologo
Puglia

contatti

psicologo milano