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Le mappe mentali

psicologia, psicoterapia, psichiatria, attacchi di panico, fobie, disturbi umore

Le mappe mentali

Ideate dallo psicologo inglese Tony Buzan intorno al 1960, le mappe mentali sono state introdotte inizialmente come un innovativo metodo per il note-taking.
Dopo numerosi studi sulle modalità di elaborazione del pensiero da parte della mente umana e approfondimenti metodologici, sono state proposte dalla comunità scientifica anche come strumento per la generazione e la rappresentazione delle idee e del pensiero mediante associazioni.

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Cosa sono le Mappe Mentali

Quella delle mappe mentali è una tecnica di rappresentazione grafica della conoscenza ideata dallo psicologo inglese Tony Buzan intorno al 1960, partendo da studi compiuti:

  • sulla possibilità della mente umana di associare concetti ed informazioni in modo non lineare;
  • sulla differenziazione funzionale dei due lobi cerebrali:
    • quello sinistro elabora le informazioni con un approccio lineare, logico, analitico, quantitativo, razionale e verbale, e può essere stimolato mediante rappresentazioni di tipo testuale e verbale;
    • quello destro opera in modo non lineare, olistico, intuitivo, immaginifico e non verbale, e può essere stimolato mediante rappresentazione gerarchiche, collocazioni spaziali, simboli e colori.

Le sue ricerche l'hanno condotto all'individuazione di una modalità che permette di rappresentare le informazioni e le idee coinvolgendo sia le funzionalità logico-razionali sia quelle immaginifico-creative.

Una mappa mentale consiste in un diagramma nel quale i concetti vengono presentati in forma grafica: l'idea principale si trova al centro dello schema, mentre le informazioni e dettagli di approfondimento vengono legati secondo una geometria radiante via via verso l’esterno.

Le mappe mentali si caratterizzano rispetto ad altre modalità di rappresentazione per l'enfasi posta:

  • sulla struttura gerarchico-associativa delle informazioni;
  • sull'uso di elementi di notevole impatto percettivo come i colori e le immagini, che stimolano la creatività del produttore e catturano l'attenzione del lettore.

 

Perchè usare le mappe mentali

Al paradigma rappresentativo lineare, che staticamente prevede un inizio e una fine del percorso logico, e che impedisce di creare in modo efficace associazioni, una mappa mentale contrappone un'impostazione dotata di una struttura dinamica, e prevede un centro ma non una fine.

Un diagramma che abbia queste caratteristiche risulta molto efficace:

  • come supporto alla creatività, in quanto stimola a considerare idee ed associazioni non ancora elaborate. In una mappa mentale ogni ramo, a sua volta, potrebbe essere il centro di un'altra mappa mentale di maggiore dettaglio.
  • come supporto alla rappresentazione, in quanto permette una visione d'insieme, aiutando a lavorare sia su pensieri e idee esistenti, sia su quanto deve ancora essere sviluppato da essi;
  • nella comunicazione del pensiero, in quanto esplicita graficamente i legami concettuali e facilita la creazione di associazioni mentali.
 

Come impiegare le mappe mentali

Le mappe mentali possono essere utilizzate ad esempio:

  • nella sfera personale: la mappa viene impiegata prima per far emergere le idee dell'autore, poi per fissarle e rielaborarle;
  • nel lavoro di gruppo: le informazioni e le idee di diverse persone vengono rappresentate nella medesima mappa,
    • facilitando il confronto;
    • permettendo di accelerare il passaggio dalla fase di elaborazione a quella esecutiva;
  • nella gestione della conoscenza distribuita: le informazioni vengono rappresentate utilizzando degli standard e degli accorgimenti rappresentativi che favoriscono una visione e una interpretazione oggettivata.

Ambiti generali nei quali le mappe trovano applicazione sono i seguenti:

  • creatività: generare idee, sia autonomamente che in gruppi di lavoro mediante brainstorming;
  • analisi: rappresentare, valutare e comparare varie opzioni nell'atto del problem solving e del decision taking;
  • comunicazione: veicolare le informazioni in modo semplice e intuitivo, enfatizzando i collegamenti logici, facilitando la dialettica e il confronto;
  • organizzazione: strutturare le attività, allocare le risorse, assegnare i tempi, raccogliere le informazioni necessarie;
  • documentazione: impostare documenti e progettare strutture documentali.

Data la natura meta-cognitiva di questo strumento di rappresentazione, notevole è anche il suo utilizzo in ambito didattico, come:

  • nel cooperative learning e nella creazione di gruppi di lavoro, sia in presenza che a distanza;
  • nella socializzazione della conoscenza;
  • nella progettazione e nella realizzazione di percorsi formativi interdisciplinari;
  • nella valutazione delle competenze acquisite.

 

Come leggere una mappa mentale

La potenza di una mappa mentale è nella sua capacità di coniugare in modo ottimale:

  • la strutturazione/classificazione delle informazioni;
  • l'uso contemporaneo di diversi canali espressivi, come la grafica, i colori e le icone.

L'utilizzo di una strutturazione di tipo gerarchico-associativa permette infatti di inserire e classificare informazioni e dati, ma anche di visualizzare graficamente i legami esistenti tra essi.

In particolare:

  • mediante relazioni di tipo Padre-Figlio è possibile rappresentare processi di generalizzazione/particolarizzazione applicati a concetti, eventi, attività, dati;
  • mediante associazioni tra rami, appartenenti a sotto-rami diversi, è possibile rappresentare legami concettuali tra elementi, che non siano riconducibili a relazioni gerarchiche.

Questa modalità di rappresentazione offre contemporaneamente varie chiavi di lettura dei contenuti della mappa:

  • dal centro verso la periferia, fornisce informazioni di dettaglio crescente;
  • dalla periferia verso il centro, fornisce informazioni di generalizzazione;
  • in una sua parte, permette di focalizzare l'attenzione su un particolare aspetto o contenuto;
  • nel suo complesso, permette di avere una visione d'insieme dell'argomento trattato;
  • nei legami associativi, permette di individuare relazioni concettualmente non riconducibili a quelle di tipo gerarchico, senza mettere in discussione la struttura radiante della mappa.

Abbinando alla strutturazione delle informazioni l'uso di canali espressivi in grado di sollecitare la creatività e la ritenzione mnemonica, come colori e immagini evocative, è possibile sviluppare idee e rappresentare le conoscenze in modo efficace e sintetico.

 

Come fare mappe mentali efficaci

In una mappa mentale è importante scegliere in modo opportuno gli elementi da inserire, sia a livello testuale che grafico.

Tale scelta provoca risonanze mentali utili per la rappresentazione e per l’evocazione di nuovi concetti da collegare. Per questo motivo è necessario adottare alcuni accorgimenti, come ad esempio:

  • iniziare con un'immagine colorata nel centro, coerente con il tema della mappa, come punto di partenza rappresentativo del soggetto;
  • usare su ciascun ramo singole parole chiave
    • scelte per la loro valenza evocativa oppure di associazione;
    • poste su rami la cui dimensione sia proporzionale alla rilevanza;
  • usare immagini nella costruzione della mappa, sia sui rami che nel contorno, per aumentarne l’effetto evocativo;
  • mettere concetti differenti su rami differenti in modo da garantire libertà e flessibilità per eventuali modifiche;
  • usare i colori sia per i rami che per i termini, in quanto stimolano processi mentali come la creatività e la memorizzazione;
  • scrivere i termini in modo chiaro.

Il seguire queste semplici regole permette:

  • di far scaturire spontaneamente e velocemente le idee;
  • di produrre mappe che rispecchiano efficacemente il pensiero o il concetto cui fanno riferimento

Tenendo conto del fatto che, ad una maggiore ricchezza grafica e cromatica della mappa, corrisponde una sua maggiore efficacia, in quanto ne viene aumentato il grado di comprensione, di gradimento e di memorizzazione, è possibile ricorrere a vari strumenti rappresentativi:

  • Frecce: possono essere usate per mostrare come sono collegati i concetti che compaiono su porzioni differenti d'una mappa. La freccia può essere singola, multipla, avere tratteggi, una direzione, o essere bidirezionale;
  • Codici simbolici: possono essere usati vicino alle parole per stabilire il tipo di informazione, o per mostrare affinità tra rami diversi;
  • Figure geometriche: quadrati, cerchi, ellissi, possono essere usati per contrassegnare aree della mappa o parole simili: ad esempio, in un modello per il problem-solving, i quadrati potrebbero essere utilizzati per mostrare gli argomenti di analisi del problema, mentre i triangoli le ipotesi di soluzione. Le figure geometriche possono anche essere usate per mostrare l'ordine di importanza. Ad esempio, si può usare una forma quadrata per l'idea principale, circolare per le idee vicino al centro, triangolare per le idee di importanza seguente e così via;
  • Figure a tre dimensioni: questo tipo di figure, con la loro profondità, possono dare una sensazione di prospettiva, e quindi aumentare il risalto della grafica. Ad esempio, trasformando un quadrato in un cubo, la parola scritta sulla sua faccia sembrerà levarsi fuori dalla pagina;
  • Immagini creative: sono molto importanti, in quanto facilitano la ritenzione mnemonica ed il processo associativo. Possono servire sia come centro della mappa che come elementi periferici. Ad esempio, per illustrare un argomento di fisica atomica, è possibile usare il nucleo d'un atomo per il centro della mappa, mentre frecce annodate e colorate variamente potrebbero indicare gli orbitali elettronici in un altro punto della mappa;
  • Colori: l'uso dei colori è particolarmente utile come ausilio alla memoria e alla creatività, e possono essere usati, oltre che per arricchire testo e grafica, anche per contrassegnare le diverse zone della mappa con bordi e contorni;
  • Dimensioni: variare il formato e le dimensioni dei rami, dei caratteri e delle immagini aiuta ad evidenziare gli elementi, oppure a stabilire una gerarchia di importanza tra di essi.

 

Mappe mentali & mappe concettuali

Teorizzata da Joseph Novak all'inizio degli anni '60, quella delle mappe concettuali è una tecnica molto diffusa per la rappresentazione grafica della conoscenza, soprattutto in ambito didattico-formativo.

Rifacendosi alla teoria di David Ausubel sull'apprendimento significativo, Novak propose le mappe concettuali come strumento per affrontare il problema dell'apprendimento meccanico degli studenti. Secondo la sua idea originale era necessario esplicitare la conoscenza, considerando che:

  • essa non consiste solamente di concetti ma anche di relazioni;
  • la visualizzazione dei concetti e dei reciproci legami favorisce la loro comprensione e quindi la loro memorizzazione.

Le mappe concettuali consistono in schematizzazioni nelle quali le informazioni su un certo argomento vengono rappresentate mediante:

  • dei nodi semantici;
  • degli archi commentati di collegamento tra i nodi.

Le mappe concettuali, pur essendo simili alle mappe mentali e alle Solution Map©, si differenziano da esse perchè:

  • la strutturazione delle informazioni è di tipo reticolare e non gerarchico;
  • la matrice cognitiva di riferimento è di tipo connessionista (fatto l'elenco dei concetti, si procede alla loro connessione) e non associazionista (da ciascun concetto vengono sviluppate le possibili associazioni);
  • non viene posta particolare enfasi alla codifica iconico-cromatica;
  • i legami tra i nodi solitamente viene esplicitato mediante etichette descrittive testuali.

Solitamente le mappe concettuali vengono impiegate nell'ambito della formazione per la schematizzazione di modelli non riconducibili a una struttura gerarchico-associativa. D'altro canto:

  • il fatto che non esista una impostazione dal generale al particolare non favorisce la leggibilità della struttura concettuale;
  • la modalità rappresentativa vede ancora una volta nel testo l'elemento principe, rispetto ad altri canali comunicativi come il colore e le icone.

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