Il senso dell'amore
Una donna sulla soglia dei 40 anni venne da me per un problema legato ad uno stato di tipo ansioso che stava vivendo da oltre un anno.
Ella lamentava dolori al petto, emicrania, agitazione, respiro affannoso ed un'aumentata frequenza del battito cardiaco.
Questi sintomi si manifestavano ad intervalli di circa 3 giorni.
Dopo i primi colloqui, mi parlò della sua vita privata in maniera più dettagliata, raccontandomi di essere sposata da 10 anni con un uomo di cui non era più innamorata e da cui non si sentiva più attratta, ma a cui voleva ancora bene.
Mi confidò che egli soffriva di eiaculazione precoce e che non avevano più rapporti fisici da circa 4 anni.
Il rapporto tra loro si era notevolmente appiattito: passavano meno tempo insieme, condividendo solo quello dei pasti, non avevano grandi discussioni e nemmeno gesti d'affetto.
Da un anno la donna viveva una relazione clandestina con un uomo, anch'egli sposato, di cui si era subito invaghita e di cui si era innamorata dopo pochi mesi.
I sintomi di tipo ansioso erano iniziati in concomitanza con l'avvio di questa relazione.
La donna riconosceva l'importanza di questa coincidenza, ma non riusciva ad accettarlo e non desiderava terminare la storia, poiché, malgrado tutte le complicazioni, quest'uomo la faceva sentire desiderata.
Durante uno dei ns colloqui mi disse che, secondo lei, si possono amare due persone diverse in modo diverso e che forse lei aveva bisogno di questo per sentirsi viva.
Non avrebbe rinunciato al proprio matrimonio perché preoccupata di cosa avrebbe potuto pensare la sua famiglia di origine e anche di come avrebbe potuto cambiare la sua vita.
Non voleva rinunciare al suo amante, perché finalmente aveva incontrato un uomo che, pur non volendo lasciare la moglie, la comprendeva in tutte le sue fragilità.